L'ANIMA DEL BOSCO
Una coscienza antica guida la sua mano civile che si adagia su tronco inerme di castagno. Mauro Giachino ha in sé l'idea primaria di un soggetto vivo, dalla odorosa vitalità boschiva. L'idea che è in lui è l'uomo che agisce seguendo il percorso di natura, quella occulta al viandante distratto. Madre terra si offende all'indifferenza, e rivela se stessa al trifulau fedele o all'intenditore di funghi, e a chi rispetta la fragilità del suolo dove si celano piccole forme saporose e inquiete. Queste e altre cose arcane conosce Mauro Giachino, seultore di Bossolasco, messaggero di un'antica sapienza, quella della Langa dove la gente è ancora capace di raccontare con devozione le storie antiche dei boschi. Per lui il tempo non ha lo stesso significato che gli attribuiamo noi, in città. Così, con lenta dedizione, per lunghi mesi e con molte interruzioni, egli ha intuito che all'interno del tronco di castagno c'era l'anima di un trifulau che chiedeva di essere liberata. Così ha fatto in modo di ridare corpo a quell'anima, sbozzando e incidendo il legno con affetto per abbellire la mano che regge il tartufo, la eesta di funghi, il eane in riposo, e eoneedendo al tutto un colore lieve.
Mauro Giachino è scultore vefi5tà, che eonsérva ed esalta ivalori tutt'ora vivi della sua terra, l'Alta Langa. ll suri trifulou può essere letto in chiave poetica e devozionale, come fosse uno dei protagonisti di una sacra rappresentazione: il suo posto potrebbe stare accanto ai pastori, agli angeli, ai re e agli umili che portano offerte a un Bambinello in una culla di paglia, sealdato dal fiato di un bue.
Paolo Levi
Bossolasco, 22/08/2013
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